I primi 15 giorni del mese di gennaio 2017 sono stati
decisamente freddi un po’ su tutto lo Stivale, in particolare al Sud, con notevoli
episodi nevosi e anomalie negative importanti (i dati ufficiali, a cura dell’ISAC
CNR, saranno disponibili a inizio febbraio).
Il Nord Ovest, riparato dalle Alpi dai continui flussi
orientali, ha registrato una lunga serie di giornate belle e decisamente
fredde, con un soleggiamento (già a metà mese) oltre la media tipica mensile.
Come proseguirà il tempo? Poche le novità, una vasta area anticiclonica
tra Regno Unito e Scandinavia continuerà ad alimentare la circolazione fredda e
instabile sul Mediterraneo, con continui ingressi da E/NE: ne consegue un tempo
spiccatamente instabile al Meridione (e altresì freddo) e -ancora una volta- soleggiato,
secco e gelido al Nord. A meno di grossi ribaltoni miti dell’ultima decade, il
mese di gennaio 2017 potrebbe (il condizionale è D’OBBLIGO) diventare uno dei
mesi più invernali e freddi degli anni 2000. Nonostante tutto, la siccità al
Nord permarrà: il grande assente di questo inverno è l’Atlantico, inteso come
flusso perturbato dovuto a saccature originate dalla Depressione d’Islanda. È quest’ultima
che regola le precipitazioni tra Portogallo, Spagna, Francia e Italia
nord-occidentale, tutte aree dove permane una moderata siccità: l’ultima vasta
saccatura -infatti- è stata a fine novembre, quasi due mesi fa, e i suoli e i
rilievi ne risentono…
Immagine simbolo di questo periodo (cortesia WetterZentrale): continui ingressi da E/NE, Atlantico bloccato dall'anticiclone sul Regno Unito. Nevicate ingenti (talvolta eccezionali) al Sud, freddo e secco al Nord.
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