Il titolo non è scritto a caso ma riprende ovviamente il
titolo del famoso film documentario di Al Gore del 2007. Sono passati
esattamente 10 anni (uscì proprio nel gennaio 2007) e pian piano ciò che diceva
sta diventando realtà. Ma torniamo a quello che è successo in Abruzzo: il
collega Cat Berro, in questo ottimo articolo, ha affermato che l’ondata di gelo
del gennaio 2017 è paragonabile al febbraio 2012, quindi una
delle più intense e durature degli ultimi decenni, soprattutto al meridione. L’estensione areale
dell’anomalia è impressionante, come si può vedere dalla seguente immagine.
Io non voglio entrare nel dibattito di eventuali colpe dei
soccorsi, procura, provincia, allarmi non ascoltati ecc. (ci sarà sicuramente
una vasta indagine penale a riguardo e io non sono certo un magistrato), ma
voglio spiegarvi il motivo del titolo.
Scomoda verità e riferito sia dal punto di vista
meteorologico, sia ingegneristico-economico. Per una volta tratterò anche di
tematiche non del tutto inerenti alle previsioni meteo, ma amplierò il discorso
nella SECONDA PARTE (in fondo un’altra mia passione è proprio l’economia!).
Cominciamo dal punto di vista meteo: scomoda verità perché
DOBBIAMO abituarci a fenomeni simili in futuro, anche più ravvicinati nel tempo,
e il gennaio 2017 NON è in contrasto con il global warming. Nonostante ci siano
i negazionisti (anche persone potenti…), una delle conseguenze di quest’ultimo
è la variazione del Jet Stream (JS). Il ricercatore J. Screen della University
of Exeter ha studiato ed espresso una possibile variazione del JS alle medie
latitudini sul Nord America (ma medesima affermazione si può fare anche per
l’Eurasia): un ottimo studio di Woollings
& Blackburn (2012) ha invece dimostrato la correlazione tra GW, JS e
NAO. Non state capendo molto? Proverò a essere più chiaro.
Una delle possibili conseguenze di un maggiore riscaldamento
ai Polo Nord (fatto CONCLAMATO) è l’accentuazione del JS: le ondulazioni si
fanno più ampie, c’è una maggiore superficie di scambio tra masse calde e
fredde nonché una maggiore altalena tra di esse, pertanto c’è alternanza di
periodi molto caldi (più comuni) e molto freddi (meno comuni, ma sempre
esistenti), il tutto in un contesto di RISCALDAMENTO globale.
Esempio di JS molto pronunciato (1 luglio 2015, fonte MeteoClima): si notano le vaste oscillazione che conducono a lunghi periodi "di blocco".
Per farla molto semplice è possibile una forte alternanza
tra figure sub-tropicali persistenti (dicembre 2016) e figure
artico-continentali persistenti (gennaio 2017), enfatizzando gli scambi
MERIDIANI (direzione N-S): in altre parole o fa molto caldo per molto tempo, o
fa molto freddo per molto tempo (meno probabile ma sempre possibile) o piove
tanto per molto tempo (è una semplificazione, ricordo, ma non distante dalla
realtà). Queste si chiamano situazioni “di blocco”, dove viene meno la classica
dinamicità del nostro tempo, quest’ultimo si inceppa e per molti giorni permane
una staticità assoluta a livello di meso e larga scala. Si badi bene che per
staticità intendo anche l’incessante flusso atlantico del 2014, foriero di
piogge continue e battenti per settimane!
Ecco spiegato per cui le ingentissime nevicate abruzzesi
(che ricordo SONO VENUTE IN UNA ZONA ALTO LIVELLO NEVOSO, non sulla
costa siciliana!) non sono in contrasto col GW.
Per concludere: la colpa è ancora una volta dell’uomo almeno
per tre motivi.
1) I meteorologi avevano messo allerta massima e chi doveva
prendere decisioni non ha fatto nulla per evitare la catastrofe del Rigopiano
(e anche di tutti i paesini isolati)
2) Molte zone dell’Abruzzo e del Molise sono ESTREMAMENTE
NEVOSE, quindi è assurdo che nel 2017, circondati da ogni tipo di tecnologia
(anche del tutto inutile) non si riesca a fare una benedetta prevenzione!
3) Era plausibile che prima o poi un disastro sarebbe successo al Rigopiano,
perché un tale ammasso di cemento e vetro (antivalanga direi!) è stato
costruito in una zona a rischio valanghe e perdipiù con la facciata principale
perpendicolare ad eventuale caduta di materiale, tutto ciò che NON si dovrebbe
fare. A fianco all’(ex) hotel c’è un altro piccolissimo rifugio degli anni ’30
che ha retto perfettamente. Un secolo fa non c’erano ingegneria delle
costruzioni e urbanistica eppure la struttura ha resistito, così come nel
terremoto dell’Aquila del 2009 hanno retto chiese del ‘400 e non strutture
degli anni ’70 del NOVECENTO. Io qualche domanda me la porrei…
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