L’arrivo dell’alta pressione, unito a un moderato gradiente
di pressione tra zona Cispadana e Transpadana ha favorito l’instaurarsi di un
intenso effetto favonico NON originato da avvezione fredda. Un episodio simile
non è di per sé raro, ed è la tipica situazione dove le temperature al suolo
lievitano considerevolmente: non è inusuale, infatti, che si sfiorino o
addirittura ritocchino i record storici mensili e/o decadali. Il problema è che
negli ultimi decenni c’è una maggior frequenza di questi episodi (sia chiaro,
sempre accaduti anche nei periodi passati). L’evento di gran lunga più
eccezionale fu quello dell’8-9 aprile 2011 (QUI accuratamente descritto), dove
vennero letteralmente stracciati record termici plurisecolari. Altri episodi di eccezionalità si sono avuti
nel marzo 2005 e 2014, ben più intensi di quest’ultimo (in ambedue i casi le
massime hanno superato i 27°C!), ciò non toglie che un evento simile si sia
registrato il 27 dicembre 2016 (QUI il mio articolo approfondito), quindi due
casi in tre mesi…
La cartina (cortesia CML) mostra le UR davvero desertiche del 10 marzo 2017: nonostante la Lombardia occidentale sia sovente interessata da effetti favonici, registrare certi valori è comunque inusuale. Alle 22 di quel giorno si registravano ancora UR del 10-13%i e in camera mia avevo UR attorno al 9%, portata a 28% con tre ore di vaporizzatore!
La foto (cortesia CML) mostra i dati della stazione meteo amatoriale di Somma Lombardo (VA): si notino UR minime da Penisola Arabica (3%!) e punti di rugiada estremi (-25.6°C).
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