La notizia dell’uscita degli USA dalla COP21 ha fatto in
fretta il giro del mondo la sera del 1° giugno. Questa scelta, scellerata e
incomprensibile, dimostra -ancora una volta- quanto a certi potenti siano a
cuore la ricchezza e il consumo di risorse invece del benessere delle
generazioni future. Un’amministrazione di un Paese così rilevante a livello
mondiale che taglia fondi a NASA, ricerca climatica, sanità e aumenta
finanziamenti agli armamenti la dice lunga…
Premetto e ribadisco ancora una volta che il global warming
c’è ed è quasi tutta colpa nostra: evitare per favore commenti contrari, perché
il GW non è un “credo religioso” ma un dato di fatto, continuamente dimostrato
da fior fior di articoli internazionali frutto dei più avanzati studi ed Enti di
Ricerca a livello mondiale; l’immagine sotto parla da sola.
Anomalia media globale dal 1880 a oggi: non servono commenti.
Dato per certo il GW e date per certe le colpe della società
consumistica, il fulcro del mio articolo è: cosa si può DAVVERO fare per
LIMITARE il riscaldamento globale? N.B.: ho usato il verbo limitare e non
fermare, poiché se anche bloccassimo del tutto ogni tipo di immissione di CO2 e
gas climalteranti avremmo i risultati fra 20-40 anni, a seconda del tempo di
residenza del gas immesso.
Ho letto sulla mia pagina personale tantissimi commenti contro
l’uscita degli USA dalla COP21 (e ciò mi fa piacere) ma chiedo a costoro: cosa
fate davvero per dimostrare la vostra contrarietà? È un mero controsenso
accusare gli USA di un gesto scellerato se poi si è i primi a consumare
risorse, far male la raccolta differenziata, comprare le noci dal Cile o le
pere dall’Australia, acquistare SUV, viaggiare sempre in aereo o usare il
condizionatore a 24° in casa (o anche meno!). Facendo così si predica bene e
razzola male, poiché da un lato si critica il modello consumistico degli USA,
ma dall’altro lo si adotta nella vita quotidiana perché ci fa comodo.
Il cambiamento del nostro stile di vita deve partire da
OGNUNO DI NOI, a prescindere da ciò che fanno i potenti. Certo, se questi
ultimi avessero un po’ di buon senso non sarebbe male, ma la realtà è diversa,
pertanto -poiché non si vive nel mondo delle favole- si deve cominciare a
cambiare stile di vita, più sobrio e meno consumistico, senza rinunciare in
alcun modo al nostro (ALTO) livello di benessere: visto che ci siamo già
giocati oltre 1.5°C dall’era pre-industriale, la COP21 ci dice che non possiamo
più permetterci di vivere consumando così tanto, ma anzi servono scelte
drastiche.
Non aspettiamo il Mago Merlino di turno che promette di
risolvere i problemi futuri ma incentiva cementificazione o industrie ad alto
impatti ambientale: i problemi sono qui e ora (si veda questo mese di giugno
2017) e ognuno di noi ha il dovere di dare il buon esempio. Come? Ecco una
breve lista di piccoli gesti che se attuati da tutti potrebbero già far
qualcosa di importante, SENZA CHE IL BENESSERE DI CIASCUNO VADA A CALARE.
1)
Impara a usare la locuzione “strettamente
necessario”, qui abbreviata in “ST”
2)
Usa l’auto solo se ST, prediligi mezzi pubblici,
bici, scooter elettrici e le gambe
3)
Acquista (qualsiasi cosa) solo se ST; dai una
seconda vita alla roba, io non compro praticamente nulla; siamo circondati di
oggetti di ogni tipo, anche inutili, non ha senso comprare ancora
4)
Riusa, ricicla, risparmia: in tempo di crisi fa
bene sia all’ambiente sia al portafogli; non lamentiamoci della crisi infinita se sprechiamo soldi in cose inutili
5)
Prediligi i prodotti di stagione o a km0, evita
di acquistare le noci dal Cile o le pere dall’Australia
6)
Usa l’aereo solo se ST, non serve andare nelle
mete esotiche mangiasoldi per avere un mare cristallino, basta il nostro
Belpaese dopo una giornata di correnti settentrionali
7)
Usa riscaldamenti e condizionamenti con
parsimonia: riscaldamenti sotto i 20°C, condizionamenti sopra i 28°C (più o
meno come faccio io).
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