giovedì 26 luglio 2018

Vi piacciono i fulmini?


Vi piacciono i fulmini?
Vi interessa un ebook fotografico/tecnico su come si possono catturare e ammirare la loro magnificenza?
Allora vi invito a visionare


sabato 5 maggio 2018

E-BOOK FOTOGRAFICI: FULMINI E VIRGHE

Buongiorno,
ho il piacere di annunciarvi che sono pronti gli e-book su FULMINI e VIRGHE, i primi due della mia collana di libri fotografici.

Oltre al gran numero di foto tutte adeguatamente spiegate, ci sarà una lunga introduzione tecnica del fenomeno e un'approfondita disquisizione scientifica a riguardo. Ho deciso, infatti, di unire la componente fisica del fenomeno meteorologico e quella artistica della fotografia.
Come già spiegato nel precedente post, i libri sono in formato .pdf, compatibile con TUTTI i lettori elettronici (smarthpone, tablet, PC, e-book reader): una volta cliccato sulla fotografia di vostro interesse, sarete indirizzati (dopo 5 o 6 secondi, attendete per cortesia!) a un link in alto a destra: cliccate su"Continua ora", verrete indirizzati su una pagina dove potrete inserire i Vostri dati Paypal o Carta di Credito (N.B cliccate COMUNQUE su "Procedi su PayPal"). Come dicevo, non essendo ancora un negozio elettronico professionista, non posso accettare (per ora!) altri metodi di pagamento.
Importante: se usate Paypal è preferibile l'acquisto tramite questa piattaforma, in quanto immediato e senza bisogno di inserire dati. Se NON avete un contatto Paypal non è un problema, l'importante che mettiate almeno il nome reale (e possibilmente il cognome, anche se non necessario): solo così potrò sapere, tramite la mia dashboard, se la transazione è andata a buon fine e se avete scaricato correttamente l'e-book.
In particolare, quando si aprirà la schermata dei dati della Carta di Credito compilate il tutto: gli unici dati che posso visualizzare nella mia dashboard sono nome, cognome e indirizzo mail, cui vi verrà spedita una seconda copia dei libri e sarò avvisato dell'avvenuta transazione.
Seguite comunque le indicazioni su schermo, ho eseguito alcune prove e sono tutte andate a buon fine: qualora ci fossero problemi, non esitate a comunicarmelo.


Non mi resta che augurarvi BUONA VISIONE.















giovedì 3 maggio 2018

Novità: EBOOK FOTOGRAFICI.

Buonasera a tutti,
ho il piacere di informarvi che stanno per uscire i miei E-BOOK FOTOGRAFICI!

Avendo la grande passione della fotografia e della meteorologia, l'elevato numero di fotografie in HD sul mio computer mi ha portato a raccontare certi attimi che mi sono rimasti impressi nella mente, un po’ come spiegare un quadro. Ed è così che è nata l'idea di pubblicare libri fotografici in formato elettronico.

Gli argomenti da me trattati saranno:

FULMINI
VIRGHE
STRUTTURE TEMPORALESCHE E NUBI ACCESSORIE
FENOMENI OTTICI (ARCOBALENI, IRIDESCENZE)
TRAMONTI
FENOMENI INVERNALI (NEBBIE, NEVICATE)
RILIEVI MONTUOSI
CIELI VARIOPINTI
ESCURSIONI E PAESAGGI


Per ogni libro sarà presente una spiegazione scientifica del fenomeno considerato e tutte le foto saranno catalogate e illustrate approfonditamente, ognuna delle quali in ottima qualità.
Attualmente sono in corso d'opera i primi due volumi (FULMINI e VIRGHE), disponibili qui a brevissimo.
Il link sarà presente qui sul mio sito e vi indirizzerà a un sito di vendita di infoprodotti (SELLKY): una volta trascorsi 5 secondi, sarete indirizzati ad un link dove potrete acquistare i libri e scaricarli successivamente su tablet, smartphone e PC. Il formato è in .pdf ed è compatibile con TUTTI i dispositivi.
Gli altri volumi saranno disponibili più avanti.
La modalità di acquisto è tramite CARTA DI CREDITO o PAYPAL: purtroppo, non essendo (ancora) venditore professionista, non posso accettare altri metodi.
Vi invito a mettere il vostro nome e cognome reale nel momento dell'acquisto, in quanto solo così posso sapere se la transazione è andata a buon fine.
Vi aspetto a breve, intanto vi metto un'anteprima dei prossimi libri fotografici.

lunedì 16 aprile 2018

ECCO IL VOLTO STABILE E (MOLTO) MITE DELLA PRIMAVERA


La prima metà della primavera 2018 in Pianura Padana è stata indubbiamente caratterizzata da temperature sotto media e da un importante surplus pluviometrico: chi prima chi poi, tutti hanno beneficiato di un continuo flusso perturbato freddo-umido che ha portato anomalie termiche negative un po’ dappertutto al Nord e soprattutto importanti anomalie pluviometriche positive.
Una primavera d’altri tempi insomma, che probabilmente 50 anni fa sarebbe passata abbastanza inosservata (a parte la forte ondata di gelo a cavallo di febbraio e marzo), ma che oggi fa notizia, spesso assai errata allorquando si citano neve sulle Alpi e gelate in pianura a fine marzo come eventi del tutto inusuali. Chiariamo subito che sulle Alpi è NORMALE che nevichi in primavera e -alle quote più alte- anche in estate; semmai è anomalo avere temperature positive sulla Marmolada per due mesi…
La dinamica atmosferica ci ha regalato 70 giorni “anomali” per la “nuova normalità”; quest’anno il cambio dei giacconi si è fatto molto più tardi rispetto ai recenti anni (2013 escluso) e la fioritura è in ritardo (non eccessivo in realtà, 10-20 giorni a seconda del tipo di piante, secondo MeteoSvizzera).
Adesso però c’è un cambio di rotta: dopo aver vissuto il lato freddo-umido della primavera, ora per un po’ vivremo quello caldo-secco. Sia chiaro, nessun allarmismo né avverbi, locuzioni o aggettivi personali che nulla hanno a che fare con la scienza: si apre un periodo oggettivamente stabile e piuttosto caldo per la stagione. Fin qui non c’è niente di male, avere 23-25° in aprile è considerato oramai normale (lo era un po’ meno qualche decennio fa, ma pur sempre accettabile anche all’epoca, sebbene molto più occasionale): il problema sorge quando tali valori termici si protraggono per tanto tempo, e ciò è uno scenario visto e rivisto, spesso sfociato in eccessi termici esagerati (oltre i 3° su scala mensile!).


Media ensemble per Milano: evidente la lunghissima fase caldo-secca in arrivo.


Il mio augurio è che dopo questa lunga fase stabile e molto mite, ritornino un po’ di piogge e variabilità; se sarà così, allora 7-10 giorni con temperature più calde sono contemplate, se invece si aprirà una fase marcatamente stabile sussisteranno (alla lunga) i soliti problemi, molto probabilmente non al livello del 2017 ma pur sempre presenti (ricordo che la siccità sui 12 e 24 mesi non è ancora del tutto debellata).
Un’ultima considerazione: capisco la gioia nel vedere tanta mitezza dopo tantissime giornate grigie e uggiose, ma proviamo a proiettare tale anomalia a luglio o agosto. La penseremmo ancora così?

martedì 30 gennaio 2018

Nebbie e inversioni termiche: quando la Pianura Padana si auto-produce il freddo

Le alte pressioni invernali ben strutturate sono spesso sinonimo di nebbie fitte e persistenti sul catino padano e nei fondovalle del Centro Italia. 

L’immagine qui sopra riprodotta, a cura della NASA Eosdis Worldview SAT MODIS (ritagliata da me), rappresenta appieno questa teoria.
Vi faccio notare lo stato nevoso delle nostre catene montuose: le Alpi sono ottimamente innevate ma solo a quote (troppo) alte, causa i continui fronti da O/NO che hanno impattato la barriera alpina nel mese di gennaio (e che hanno originato frequenti episodi di venti di caduta responsabili di temperature sovente primaverili). Gli Appennini,invece, causa flussi perturbati troppo settentrionali, hanno un deficit nivometrico importante (addirittura si nota la copertura nevosa quasi del tutto assente, a parte locali eccezioni tra lo spartiacque tosco-emiliano).


A testimonianza di ciò, vi propongo una foto scattata ieri 29 gennaio alle ore 14.00 circa nelle campagne a sud di Milano: la visibilità era di circa 100 metri e la temperatura di circa +4°C, più bassa della Grigna (2.410 mslm): insomma se il freddo sinottico latita, la Pianura Padana riesce sempre ad “auto-prodursi” il freddo locale.

mercoledì 10 gennaio 2018

TEMPORALI A GENNAIO NEL NORD ITALIA: UN EPISODIO ECCEZIONALE.

Nottata veramente insolita quella tra l’8 e il 9 gennaio: una particolare configurazione sciroccale, con una vasta ara ciclonica a ovest del Mar Ligure, ha consentito una imponente risalita di aria molto mite dal Nord-Africa, con umidità alle stelle e punti di rugiada insoliti (ovviamente per la stagione); in serata, al sopraggiungere di refoli di aria (relativamente) fredda e più secca da est, si è originato un vero e proprio sistema multicellulare di rovesci e temporali, che ha coperto un’area vastissima (si vedano la figura sotto).


Figura 1: tappeto di fulmini la sera dell'8 gennaio (BlitzOrtung): intensità ed estensione davvero fuori media.


Di seguito tutte le anomalie di questo evento (e sottolineo che la sua eccezionalità sta proprio che sono state tutte insieme e tutte inusuali per il mese di gennaio, RIFERITE AL NORD ITALIA).

     1)      Minime esagerate di 9-11° (a fronte di medie tra -1 e -3)
     2)      Dew Point -se possibile- ancora più esagerati, 9-13° (si vedano le figure)
     3)      Gradiente barico importante che ha originato raffiche di scirocco veramente inusuali per la Lombardia
     4)      Aria ricchissima di polveri sahariane che ha ulteriormente contribuito all’originarsi delle scariche temporalesche

Tutte queste situazioni hanno portato a un vero e proprio festival di temporali, con valori di 11° a mezzanotte, sotto intense raffiche di vento e con varie aree soggette a grandinate.
Colpa del riscaldamento globale? Un solo episodio non è imputabile, ma una lunga serie di episodi sì.

Concludo dicendo che un fenomeno simile è del tutto nuovo e l’unico termine di paragone è col gennaio 2007: vedere al tempo stesso anomalie termiche di 8°, del dew point di 12° e un tappeto di fulmini degno del mese di maggio è un evento su cui riflettere…




Figura 2: raffiche di scirocco davvero notevoli per la stagione e per la regione (CML)



Figura 3: valori insani di dew point (13°), tipici di giugno (CML).



Figura 4: tappeto di fulmini dall'estensione veramente inusuale per gennaio (BlitzOrtung).



Figura 5: intensità pluviometriche puntuali degne dei temporali estivi. RR di 250-300 mm/h è un valore che non ha alcuna attinenza con l'inverno in Lombardia. 



Davide Santini