domenica 20 novembre 2016

QUANTO SI È SCALDATO L'AUTUNNO? DATI, RICOSTRUZIONI E CONSIDERAZIONI PER IL NORD-OVEST ITALIANO.

In questo articolo mostro come l’autunno sia stata la stagione che mediamente si è scaldata di meno a livello regionale (Nord-Ovest italiano).
I dati proposti dal Centro Geofisico di Varese, dall’Osservatorio di Moncalieri (cortesia di Nimbus) e pure dal mio Lavoro di Laurea hanno infatti mostrato questa teoria. 
L’autunno è la stagione dove regna (o dovrebbe regnare!) il regime atlantico, composto da lunghi periodi perturbati e grigie giornate di pioggia

  • 1) Ma allora, dal punto di vista qualitativo,  di quanto si è scaldato l'autunno?
     Prima di proporre una modalità scientifica, espongo subito alcune considerazioni:

  •  Questo tipo di tempo è mite e con scarse escursioni termiche giornaliere;
  • L'oceano atlantico ha subito un riscaldamento molto meno marcato rispetto alle terre emerse (infatti non è antropizzato!);
  • L’autunno è una stagione scarsamente stabile, pertanto le lunghe fasi anticicloniche sono assai rare (l’esempio del novembre 2015 è stato veramente eccezionale);
  • Al tempo stesso le ondate di gelo (intese come freddo duraturo, almeno una settimana di brinate) non sono quasi mai state presenti, infatti le prime gelate sono state spesso a metà/fine novembre (sono state anche in ottobre, ma pochissime volte in un secolo)

  • 2) Come dimostrare quanto si sia riscaldato l'autunno?

Dalla mia ricostruzione climatica proposta nel mio lavoro di Laurea Magistrale, ho potuto analizzare l’aumento medio secolare del punto di griglia: con un Confidence Level > 99% (dato tecnico statistico), il cuore della Pianura Padana ha subito il seguente riscaldamento.




In figura ho mostrato il lavoro di questo articolo: ho suddiviso in cinquantenni il periodo considerato (1864-2013) e successivamente calcolato la media di ogni cinquantennio per tutte le stagioni secondo la anomalia 1981-2010. A titolo di esempio il periodo 1914-1963 in PRIMAVERA ha registrato un’anomalia di -0.31°C rispetto alle PRIMAVERE del periodo 1981-2010: il periodo 1864-2013 in AUTUNNO ha registrato un’anomalia di -0.83°C rispetto agli AUTUNNI del periodo 1981-2010 e così via. Infine ho calcolato il divario termico tra il cinquantennio più freddo (1814-1863) e quello più caldo (1964-2013) per OGNI stagione, col risultato espresso in grassetto.


  • Qual è il risultato del mio lavoro?

Come si vede dalla tabella (e anche da un mio precedente articolo), la stagione che si è scaldata di più è stato l’INVERNO, dato confermato sia cinquantennio per cinquantennio, sia secolo per secolo: gli inverni del periodo 1981-2010 e in particolare quegli degli anni 2000 sono decisamente meno rigidi rispetto a quelli del 1800.

Al secondo posto c’è l’estate e molto più staccate ci sono le stagioni intermedie, ovvero primavera e autunno. È utile notare come ci sia OLTRE MEZZO GRADO tra le anomalie semisecolari dell’inverno e quelle dell’autunno, un valore veramente notevole! Inoltre si può vede che gli inverni della prima metà del’800 fossero molto più rigidi di tutte le altre stagioni, rapportate ovviamente alle anomalie attuali, mentre gli autunni erano anche all’epoca discretamente miti. Infine notare come l’autunno sia sempre stata la stagione con le anomalie meno marcate rispetto a oggi, in qualunque cinquantennio.




Andamento termico della stagione autunnale per il punto di griglia (Lat,Lon)=(45°x45°), corrispondente al valor medio della Pianura Padana: è evidente anche qui il riscaldamento dell'autunno degli ultimi decenni, ma meno marcato rispetto alle stagioni calda e fredda.
Preciso un fatto: le temperature degli autunni del 1800 (e in parte anche di primi decenni del XX secolo) sono calcolate tramite tecniche di interpolazione punti e omogeneizzazioni dati (spiegati in QUESTO MIO ARTICOLO), pertanto hanno valori sicuramente meno precisi rispetto agli anni recenti. Ciò non toglie IN ALCUN MODO che il riscaldamento della stagione autunnale sia presente, soprattutto se prendiamo in esame gli anni 2000, come ho mostrato nella seguente figura.


La figura mostra il riscaldamento autunnale a livello europeo del periodo 2000-2015 (quindi di tutti gli autunni degli anni 2000) rispetto alla media 81-10 dei medesimi. Si noti come, a livello europeo (quindi continentale) ci sia stato un forte riscaldamento nelle aree continentali, ragion per cui gli autunni (e anche gli inverni) sono sempre più miti in quelle aree (Russia e aree Eurasiatiche), con conseguente minor numero di incursioni fredde (come ho spiegato IN QUESTO MIO LAVORO).

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